Produzioni

Teatrali


Produzione di spettacoli, ovvero Infodrama

Abbiamo creato una nuova forma di spettacolo e, visto che ci piacciono tanto le parole fino ad inventarne di nuove, l’abbiamo chiamata infodrama.
Nell’infodrama psicologia e teatro viaggiano a braccetto. Perché l’infodrama mira a coinvolgere le persone a due livelli: quello razionale, grazie alla psicologia che fornisce gli strumenti per maturare un elevato grado di consapevolezza dei problemi, e quello emotivo, grazie al teatro che nutre la ragione con il sentimento e fa scattare l’empatia. Così l’infodrama, attraverso un linguaggio fatto di emozione e di ragione, parla contemporaneamente al cuore e al cervello, ottenendo un’altissima efficacia nel fare della cultura uno strumento di benessere, unendo acquisizione di consapevolezza e spinta al cambiamento. Il percorso teatrale dell’infodrama ha un nume tutelare d’eccezione, William Shakespeare.


(una) MEDEA | la nuova produzione

Io non sono quel che sono | l’infodrama su Otello

Ogni Medea nasce da un'altra Medea. 
La versione più celebre, quella di Euripide, racconta un tradimento e una vendetta senza misura. Medea, che per amore di Giasone ha reciso ogni legame con il proprio passato, viene infine respinta e sostituita. La sua risposta è una tempesta di violenza lucida e inesorabile, che travolge tutti, senza risparmiare nemmeno i suoi figli.
Questa vicenda, antica e potentissima, ha attraversato i secoli ed è stata riscritta innumerevoli volte, assumendo forme sempre nuove. Ogni epoca l’ha accolta e reinterpretata, facendone specchio delle proprie contraddizioni, delle proprie paure e della propria sensibilità. 
(una) Medea si inserisce in questa tradizione di riscrittura. La protagonista non è più la vittima furente del dramma, ma la sua fredda regista. È una donna che possiede il talento raro di leggere l'animo umano, di anticiparne i pensieri, di carpirne le emozioni. Non agisce d’impulso: osserva, ascolta e manipola, conquistando consenso per rendere possibile il suo progetto di vendetta.
(una) Medea è messa in scena come Infodrama, una forma teatrale ideata da AttivaMente che intreccia recitazione e riflessione condivisa. Sul palco Erika Renai dà corpo e voce a Medea, mentre Jacopo Boschini, regista, drammaturgo e counselor, accompagna il pubblico in un percorso di comprensione: dalle parole e dai gesti della protagonista verso una riflessione più ampia sulle tematiche dell’opera, interrogandosi su cosa questa figura mitica abbia ancora da dire al nostro presente.

con Erika Renai e Jacopo Boschini
drammaturgia Jacopo Boschini e Massimo Gnocchi
musiche composte ed eseguite da Marco Bianchi e Clara Zucchetti
costumi Federica Romanò
regia Jacopo Boschini

supervisione scientifica Valerie Moretti
responsabile tecnico Filippo Antonio Prina
responsabile organizzativa Giulia Merga
promozione e ufficio stampa Giulia Galimberti 

(una) Medea è realizzato anche grazie al contributo di Fondazione Cariplo

DEBUTTO
26-27 settembre ore 19:30 2025
28 settembre ore 16:00 2025

biglietto 12 euro


di Jacopo Boschini e Massimo Gnocchi. Supervisione scientifica di Valerie Moretti.
Con Jacopo Boschini ed Erika Renai.
Videoscenografie di Piero Borgia

Io non sono quel che sono ha due versioni: una per gli adolescenti e i loro genitori, preceduta da un incontro nelle classi, e una per il pubblico adulto. In entrambe ha ottenuto l’entusiasmo di centinaia di spettatori di varie età, perché partendo dall’Otello di Shakespeare ha saputo parlare a ciascuno del proprio presente. 

Come mai Otello piange e si dispera nel dichiarare tutto il suo amore per Desdemona proprio un attimo prima di soffocarla? Perché Desdemona non riconosce la minaccia che incombe su di lei e non fugge da Otello? Queste sono alcune domande fondamentali che nascono leggendo l’Otello di William Shakespeare.

Comprendere le ragioni dei personaggi che agiscono in Otello, significa provare a comprendere i meccanismi di violenza e collusione che a volte si verificano all’interno di una coppia. Significa guardarsi allo specchio, sapendo che ognuno di noi, per quanto sia convinto del contrario, non è immune dal rischio di rimanere intrappolato in certe dinamiche. Per questo è necessario riportare al centro il valore che hanno le nostre emozioni, le nostre pulsioni, i nostri bisogni più intimi, nelle azioni e nelle scelte della vita di tutti i giorni. 


Non tutti i luoghi possono ospitare uno spettacolo teatrale. Ma in tutti i luoghi si può (anzi si deve!) parlare di Shakespeare, delle sue opere, dei suoi personaggi.

E allora ecco le lezioni improvvisate e sgangherate su Otello, Macbeth, Amleto e Romeo e Giulietta. Un’attrice, un regista, qualche foglio e un leggio. Che sia in un prato. In una biblioteca. In un centro civico. In una classe di una scuola. O in salotto. Poco importa. Loro saranno lì a raccontare per filo e per segno la trama, a ragionarci sopra, ad allacciare fili tra Shakespeare e la contemporaneità.

Le lezioni improvvisate e sgangherate